Linguagem, diferença e pertencimento

a representação da soberania e a produção de seus excedentes

Abstract

Riassunto: Questo articolo investiga i limiti semantici dei concetti che definiscono i conflitti politico-sociali intorno alla sovranità, sottolineando la sua natura fluida e la violenza costitutiva che la sostiene. L'analisi rivela che la pretesa di unità inerente alla sovranità si realizza attraverso la differenziazione, producendo meccanismi di esclusione e, di conseguenza, eccedenze sociali. Tali eccedenze si manifestano sia in forme consapevoli di resistenza – sedizioni, disobbedienza, proteste, ecc. – sia in risposte inconsce, come la criminalità. Facendo ricorso ai presupposti teorici di Luhmann, Deleuze, Derrida, Benjamin, De Giorgi, Hegel e Foucault, lo studio discute come i dispositivi di sicurezza e le soggettivazioni escludenti trasformino le differenze in territori di opposizione all'ordine sovrano. La criminalità, dunque, può essere interpretata dalla prospettiva della teoria dell'eticità hegeliana e, attraverso esempi come il cangaço, il jaguncismo e il brigantaggio, letta come una manifestazione di banditismo etico che illustra la riconfigurazione dell'appartenenza. In sintesi, l'articolo sostiene che le lotte per la sovranità sono, in ultima analisi, dispute sui limiti del diritto, sottolineando la necessità di ripensare i meccanismi di potere e segregazione in società segnate da conflitti e violenze strutturali.