RAGIONE E INTELLETTO
DOI:
https://doi.org/10.5752/P.2177-6342.2022v13n25p22-50Keywords:
ragione; intelletto; sensibilità; conoscenza; humanitàAbstract
Il mondo sensibile è conosciuto mediante la nostra sensibilità. Oltre alla facoltà della sensibilità, la persona umana ha anche quella della ragione e dell’intelletto. Sembra però che la cultura del nostro secolo XXI abbia smarrito il significato di queste due facoltà, cioè che abbia capito che l’intelletto non sia altro dalla ragione e che il termine “ragione” valga per indicare tutte le dimensioni o capacità dell’intelligenza umana. La nostra riflessione vorrebbe precisamente soffermarsi su questa tendenza culturale e criticarla, percorrendo alcune delle tappe storiche del costituirsi della differenza tra la “ragione” e l’“intelletto”: prima nella Grecia con Socrate, Platone e Aristotele, poi nel secolo XIII con Tommaso d’Aquino, e quindi nella modernità, con Cartesio e Kant. Si dirà che la mancanza di integrazione tra ragione e intelletto non conduce l’umanità verso la sua integralità, anzi che la priva dell’eccellenza della propria essenza.
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